FOLLETTI
I folletti rientrano nella categoria delle fate, intese come esseri fatati, e popolano le fiabe e il folklore di numerosissime tradizioni popolari e regionali con infinite variazioni. Gli elementi comuni che si possono rintracciare, al di là delle differenti manifestazioni locali, sono le piccole dimensioni, la capacità di assumere altre sembianze, la permalosità nel rapporto con gli uomini e l'ambivalenza dei loro atteggiamenti: talvolta sono benevoli e aiutano l'uomo con magie e lavori domestici, talvolta sono piuttosto dispettosi e persino pericolosi. Con un po' di cibo, solitamente si ingraziano.
Queste creazioni delle fiabe e dell'immaginazione risentono di numerosissimi elementi. Nella tradizione contadina, si potrebbe ipotizzare che siano la personificazione dei topi o di piccoli animali domestici che possono procurare danni e dispetti, ma possono essere anche neutralizzati o addirittura di compagnia e utili se si offre loro del cibo. Non è un caso che talvolta si presentino proprio sotto forma di animali.
Ma, nella maggior parte dei casi hanno un aspetto antropomorfo, anche se le loro dimensioni sono molto piccole, variabili da poco più di mezzo metro a pochi centimetri. E in questo tipo di rappresentazione le analogie con altre leggende e tradizioni sono evidenti. Nella mitologia nordica, per esempio, vengono in mente gli elfi, esseri semidivini dalle ridottissime dimensioni, per lo più benigni, che sono un'impersonificazione delle forze della natura. Nelle saghe scandinave si ritrovano i nani - Andvari e Regin nell'Edna scandinava, Alberico nei Nibelunghi... - miniaturizzazioni che nascono da una visione antropomorfa della natura che viene così popolata in ogni suo aspetto: ogni elemento nasconde un mondo di folletti, fate, gnomi.