vecchio indiano

...Tra genitori e figli c’era un solido rapporto, che aveva le sue basi nei sistemi educativi con cui i ragazzi venivano cresciuti. Infatti anche da adulti noi Sioux avevamo un profondo rispetto nei confronti dei nostri padri e delle nostre madri. Non li abbiamo abbandonati mai, anzi era una gioia occuparci di loro quando erano vecchi, ricambiando così tutto l’amore che ci avevano dato quando eravamo bambini. Provvedere agli anziani perciò era per noi una gioia, non certo un dovere. Orso In Piedi dei Sioux

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gifLa saggezza della vecchiaiagif


Fra le virtù più importanti di un essere umano, una delle più rispettate fra
gli Indiani era senza dubbio la saggezza. Era una delle doti richieste ai
capi, insieme con l'autocontrollo, la generosità, il coraggio e l'audacia. Ma
fra tutte era anche la meno 'dimostrabile'. Un uomo era ritenuto saggio
quando era capace di dispensare validi consigli al prossimo, quando infondeva
fiducia ai guerrieri prima di una spedizione di guerra, quando riusciva a
trovare mediazioni durante le liti tra i mèmbri della comunità, quando aveva
una conoscenza superiore delle tradizioni della tribù, delle forze della
natura e del regno degli Spiriti. Gli anziani della comunità erano i custodi
di tutte le tradizioni, dei canti, delle storie, dei miti, e per questo erano
ascoltati e venerati. Dato che tutto veniva tramandato oralmente, un anziano
era, forzando un po' il paragone, ciò che per noi è una biblioteca: il
ricettacolo del sapere della società. E il suo compito era trasmettere ai
giovani tutta la sua conoscenza, affinchè la tradizione, e quindi la tribù
stessa, potesse sopravvivere.

II tentativo costante all'interno della cultura indiana di raggiungere
l’armonia si rivela anche qui:
da un lato i giovani erano educati e costantemente sollecitati a trattare con
rispetto gli anziani, dall'altro questi ultimi avvertivano come naturale
cedere il loro potere alle generazioni successive e le preparavano al meglio
per questo compito.
Gli anziani sapevano così di non essere inutili, anzi di avere un ruolo
importante, un lavoro essenziale per il presente e il futuro della tribù. E i
giovani non li consideravano un peso morto o, peggio ancora, un ostacolo per
la conquista di un loro ruolo nella comunità.
Un'altra dimostrazione di saggezza per gli Indiani era quella espressa nella
vita di un individuo che impiega tutte le energie per il bene del prossimo,
anche a costo di negare completamente se stesso.
E chi più di un anziano poteva essere nella serena condizione di avere già
una lunga vita alle spalle e desiderare di spendere quella che restava per il
bene della comunità? In questa ottica e con una visione profondamente
spirituale di tulle le cose, compresa la morte, si spiega perche molti
anziani, troppo ammalati o non più in grado di badare a se stessi,
sceglissero di allontanarsi dalla tribù per andare a morire in solitudine.

 

Voi uomini bianchi pretendete da noi che si ari la terra, che si tagli l’erba per farne del fieno, per poi venderlo, diventando così ricchi. Voi uomini bianchi sapete solo lavorare: io non voglio che i giovani della mia tribù diventino uguali a voi. Gli uomini che pensano solo a lavorare non hanno tempo per sognare, e solo chi ha tempo per sognare trova la saggezza. Smohalla, dei Nez Percè

da una Storia degli Indiani del Nord America- D.Guasco

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