Santa KATERI TEKAKWITHA

il "Giglio dei Mohawks" (1656-1680)

Patrona dell'Ecologia

Kateri

Santa Kateri Tekakwitha
21 ottobre 2012

Fonte:

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-a8562268-c910-496f-9da1-bfa1daec4a28.html

CITTA’ DEL VATICANO - Nata nel 1656 a Ossernenon (nell'attuale Stato di New York) da un indiano irochese pagano e da una algonchina di nome Kahontake (che dopo aver ricevuto il battesimo era stata fatta prigioniera dagli irochesi e, nonostante le difficoltà di vivere fra pagani, era riuscita a preservare la sua fede) Santa Caterina Tekakwitha aveva ricevuto alla nascita il nome di Ioragode che significa Splendore del sole, ma a causa del vaiolo (che quando aveva 4 anni gli aveva anche ucciso la madre) ebbe il viso sfigurato e perse la vista, tanto che era costretta a camminare tenendo le mani protese in avanti per rendersi conto se c'era dinanzi a lei qualche ostacolo: da ciò il soprannome di "Tekakwi¬tha", che nel linguaggio indiano Mohawk significa appunto "una persona che procede con le mani in avanti" per allontanare gli ostacoli, ovvero, analogamente, "una persona che con le sue mani mette tutte le cose in ordine".

GIOIOSA E GENTILE. Eppure, ricorda il postulatore, padre Paolo Molinari, "nonostante questi suoi limiti era sempre gioiosa, dolce, gentile e docile, industriosa e incline alla virtù. Aveva ricevuto segretamente dalla madre i rudimenti della vita cristiana che, con l'andare del tempo e grazie all'azione di Dio in lei, maturarono facendone una ragazza singolare per la sua grande bontà nei confronti di tutti. Nel giorno di Pasqua 1676 venne battezzata e ricevette il nome di Kateri (Caterina). Una volta ricevuto il sacramento dell'iniziazione cristiana, la giovane pellerossa divenne in modo sempre crescente una fervente "figlia di Dio": la sua sollecitudine per i malati, i sofferenti, i più poveri; la sua umile dolcezza e la carità verso tutti, resa ancor più trasparente dalla sua purezza, non poterono rimanere nascoste. Non pochi, non potendo accettare la sfida che loro veniva dalla virtù e dalla bontà di una giovane della loro tribù, la schernivano, la maltrattavano e la minacciavano in molti modi.

PAPA. L'esempio di Kateri Tekakwitha (1656-1680) aiuti ogni cristiano, ha auspicato il Papa, a vivere la fede a partire dalla propria ''identità'', e favorisca il rinnovamento della fede delle ''prime nazioni'' in tutta l'America del Nord. Benedetto XVI lo ha detto in inglese nella omelia della messa che segue il rito di canonizzazione dei sette nuovi santi. ''Kateri - ha osservato papa Ratzinger - ci impressiona per l'azione della grazia nella sua vita in assenza di sostegni esterni, e per il coraggio nella vocazione tanto particolare nella sua cultura. In lei, - ha proseguito - fede e cultura si arricchiscono a vicenda! Il suo esempio ci aiuti a vivere là dove siamo, senza rinnegare ciò che siamo, amando Gesù! Santa Kateri, patrona del Canada e prima santa amerinda, noi ti affidiamo il rinnovamento della fede nelle prime nazioni e in tutta l'America del Nord! Dio benedica le prime nazioni!''.domenica, 21 ottobre 2012

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